I PIFARI NELLA PROCESSIONE DI GENTILE BELLINI A SAN MARCO
Il gruppo Pifari del Doge si ispira al celebre quadro di G.Bellini (Processione in Piazza San Marco 1496), in cui vengono rappresentati alcuni strumenti a fiato utilizzati per le cerimonie civiche e religiose a Venezia nel Rinascimento e cosi chiamati. Al tempo della pittura di Bellini, i Pifari avevano già esteso a sei il loro numero, ma la pittura, ovviamente rappresenta un periodo precedente. Un elenco dei quattro Pifari e due tromboni che compongono i Pifari del Doge nel periodo 1494 – 1495 è pubblicato in Baroncini. …”Se canta dalli Cantori “…I cinque suonatori insieme sono indicati come Piffari del Principe, e anche Pifari del Doxe, o ancora come Pifari del Serenissimo e comprendono i tromboni come le ciaramelle. Tra il 1506 e il 1512 i sei Pifari del Doge tutti divennero membri della Scuola di Santa Maria dei Mercanti e sono elencati come appartenenti al complesso del doge. I musicisti sono indicati come appartenenti alla Scuola Grande della Misericordia e il documento è ora nel Fondo di Venezia, Archivio di Stato, “Scuole Piccole e Suffraggi”. Inoltre, uno dei Pifari identificati dalla scuola come parte del complesso del doge si chiama i Pifferi del Doge nel 1494-1495.
Secondo Baroncini, ensemble di Pifferi a Padova e Venezia generalmente consistevano in cinque o sei suonatori dalla fine del XV secolo in poi. Vi è un accostamento artistico ideale che accomuna i principi della pittura veneta del rinascimento in cui la mirabile armonia di composizione formale, la luce, le ombre di Bellini, Tiziano, Giorgione, Veronese, Carpaccio, riprendono gli stessi contenuti estetici delle musiche coeve dei principali maestri di cappella ed organisti attivi in S. Marco fra il ‘500 ed il ‘600. da: J. Kurtzman e L. M. Koldau. Trombe, Trombe d’argento, Trombe squarciate, Tromboni, e Pifferi in Processioni veneziane e Cerimonie del XVI e XVII secolo.
PIFARI DEL DOGE
Musica per i Dogi nella Venezia fra Rinascimento e primo Barocco
Il consort si occupa delle musiche strumentali fra XVI e XVII secolo eseguite a Venezia per rendere ancora più pregnanti gli eventi civili e religiosi della Serenissima Repubblica di Venezia Di una simile formazione si trova riscontro in “Le cose notabili et maravigliose di citta di Venetia”di Francesco Sansovino, Giovanni Nicolò Doglioni, Giovanni Zittio. Venezia (1662).
Dal punto di vista culturale ed artistico nella Venezia del ‘500 e ‘600 si creò uno straordinario e irripetibile connubio fra arte e musica nel quale molti elementi tipici della pittura e della musica trovano un ideale scambio di esperienze.
Ecco allora che alla formidabile fucina artistica di pittori rinomati quali Carpaccio, Veronese, Tiziano, Bellini, Giorgione, Tintoretto vengono commissionati incarichi di abbellimenti di edifici storici laici e religiosi che contemporaneamente ospitavano altrettanti eventi musicali con repertori sacri e profani allora molto in voga . Arte e Musica, quali straordinari strumenti per rafforzare l’immagine di assoluto e indiscusso prestigio di Venezia.
L’ensemble è formato da valenti musicisti specializzati nell’esecuzione e prassi esecutiva con copie fedeli di strumenti storici utilizzati a Venezia in quel periodo.
La composizione del gruppo rende praticabile l’esecuzione sia in spazi chiusi che aperti, con alcune opportune precisazioni logistiche.
Il repertorio musicale consta di brani cerimoniali, brani di danza, brani polifonici di autori quali:
- Adrian Willaert (1527-1563)
- Cipriano de Rore (1563 -1565)
- Gioseffo Zarlino (1565 -1590)
- Costanzo Porta (1529 ca.-1601)
- Alessandro Orologio (1555 ca.-1633)
- Annibale Padovano (1552 -1566)
- Matteo Asola (1532 – 1609)
- Giovanni Bassano (1558 -1617)
- Baldassarre Donato (1590 -1605)
- Andrea Gabrieli (1584 -1585)
- Giovanni Gabrieli (1585 -1612)
- Gioseffo Guami (1540 ca. – 1611)
- Claudio Merulo (1566-1584)
- Claudio Monteverdi (1567- 1643)
- Florentio Maschera (1540-1584)
- Giorgio Mainerio (1535-1582)
- Agostino Soderini (1598-1608)
- Salomone Rossi (1570 – 1630)
- Aurelio Bonelli (1569 – c.1630)
- Tielman Susato (1510 – 1570)
- B. De Selma Y Salaverde (1570-1638)
- Girolamo Parabosco (1524 – 1577)
- Dario Castello (1644-1658)